Luca Di Fulvio, La ballata della Città Eterna, Rizzoli, 2020, pagine 640, euro 20 (sito dell’editore)
In una Roma senza padrone, due giovani cuori imparano ad amarsi. Luca Di Fulvio torna a incantare i lettori raccontando il momento irripetibile della nascita di una nazione.Stato Pontificio, 1870. L’orfano Pietro è fuggito da Novara insieme alla Contessa, una donna dagli occhi color ametista e dall’eleganza innata. Marta è cresciuta viaggiando insieme ai circensi: quando era bambina, il vecchio cavallaro Melo l’ha accolta sul suo carro insieme a giocolieri, acrobati e trapezisti. I loro destini si incrociano per caso, come i loro sguardi. Quando arrivano a Roma, restano entrambi a bocca aperta: nessun posto è così bello e corrotto insieme, così marcio e così incantevole. Eppure, a meno di un decennio dall’unificazione del Regno d’Italia, la Città Eterna è una polveriera. “Roma libera” è il motto segreto che passa di bocca in bocca tra botteghe e palazzi, tra gli straccioni dei vicoli e tra i giovani aristocratici del Caffè Perilli: “Siamo tutti fratelli, tutti carne italiana”. Ma cosa significa davvero essere italiani? Cosa significa essere fratelli per due come loro, che non hanno mai avuto una casa e una famiglia? Mentre la tensione sale e le truppe del Papa sorvegliano le strade vicino a Porta Pia, Marta e Pietro dovranno farsi coraggio e decidere da che parte stare, prima che là fuori cominci la battaglia.
Luca Di Fulvio è nato nel 1957 a Roma, dove vive e lavora. Prima di dedicarsi alla scrittura si è diplomato all’Accademia d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico”. È lo scrittore italiano più letto in Germania e Francia e i suoi libri sono tradotti in diciassette Paesi. Per Rizzoli ha pubblicato La ragazza che toccava il cielo (2013, disponibile in BUR), Il bambino che trovò il sole di notte (2015) e La figlia della libertà (2019, disponibile in BUR). La ballata della Città Eterna è stato finalista del Premio Bancarella 2021.