Nicolò Moscatelli, I Calcagnanti, La Nave di Teseo 2023. 288 pagine, 20 euro (sito dell’editore)
Timoteo è un ragazzino nato e cresciuto alla Casa della Buona Volontà, sorta di bordello in cui vivono le tante ragazze di cui è il beniamino e il cuoco fra’ Gaetano, quel che ha di più simile a un padre. Da lui Timoteo impara le storie magnifiche che costituiscono la sua principale educazione, avventure di banditi e fuorilegge – i calcagnanti – animati dalla più nobile delle idee: combattere l’ingiustizia e i soprusi di ricchi e potenti. Sogna di diventare uno di loro, da grande, e finire sulla forca come un eroe. L’occasione non tarda ad arrivare. Timoteo scopre un cadavere nel canale. Il crudele barone Raimondo fa arrestare e condanna a morte fra’ Gaetano, accusato dell’omicidio. Timoteo, ricercato a sua volta, viene salvato dalle donne della casa, ma poi è costretto a fuggire e a unirsi alla banda dei calcagnanti. Romanzo d’avventura, romanzo di formazione e insieme fiaba anarchica, I calcagnanti ci ricorda quanto i libri, le storie condivise e gli “irregolari” che incontriamo sul nostro cammino siano importanti per crescere e imparare a opporci, né soli né disarmati, all’arroganza del potere.
Nato a Cantù (CO) nel 1985, laurea in filologia moderna all’università di Siena con tesi specialistica su Carlo Emilio Gadda e dottorato in italianistica alla University of Pennsylvania di Filadelfia con tesi su Tommaso Landolfi. Ha poi vissuto per qualche anno a Praga e vive ora a Dresda, dove lavora come guida turistica. “I calcagnanti”, vincitore del premio Calvino 2022, è il suo primo romanzo.