Sono nato il 22 aprile 1981 a Saronno e sono cresciuto in una cittadina senza attrattive in provincia di Varese. Ho sempre letto moltissimo e ascoltato parecchia musica (rock, classica, jazz). Dopo aver svolto diverse professioni oggi insegno scrittura, sceneggio fumetti per Topolino e collaboro con alcuni giornali; ma soprattutto ho pubblicato alcuni libri, fra cui Morte di un uomo felice (premio Campiello 2014).
Il mio ultimo romanzo è Prima di noi, un’ampia saga famigliare che attraversa quasi cento anni di Storia italiana e non solo.
Curiosità sparse: amo giocare a scacchi; da ragazzo ho suonato in un gruppo hard rock; il mio eroe letterario è Franz Kafka; in un’altra vita mi piacerebbe essere un contraltista hard bop.
800 pagine
EAN 978 88389 40224
Il romanzo più importante e ambizioso di
Giorgio Fontana, vincitore del Premio Campiello 2014.
La povertà e il riscatto, la fede e la politica, l’urlo della rabbia e il silenzio delle parole. Una saga del Novecento, raccontata con la sensibilità del XXI secolo. «Questo romanzo è un proiettile che entra nel Novecento italiano, passa la storia da parte a parte e fuoriesce dal presente, trasformando il lettore, dopo essergli entrato nella testa quanto nel cuore».
Claudia Durastanti
«Si parla tanto del Grande Romanzo Americano. E quello italiano? Il grande romanzo italiano l’ha scritto Giorgio Fontana. Eccolo. C’è la forza del passato, l’avventura, ci sono gli amori che siamo stati: è il libro di questa nostra vita. Leggerlo è sapere chi siamo oggi».
Marco Missiroli
«La scrittura di Giorgio Fontana unisce due qualità fondamentali per un romanziere: la passione e la serietà, e con questo libro ci regala un’esperienza di immersione profonda. In tempi in cui il racconto del privato diventa spesso pubblico, attraverso la storia della famiglia Sartori e di due fratelli, Fontana ci ricorda quanto sia potente la letteratura in cui invece è il pubblico a farsi privato, quando la storia della collettività, di un paese e delle sue lacerazioni, diventa una storia personale, quando durante l’adolescenza il mondo diventa improvvisamente importante. Questo libro è quasi una grande epopea del Nord Italia, cattura lo spirito di un popolo, di una famiglia e di una gioventù che cerca di rompere le regole dell’eredità culturale e biologica, dell’obbligo della memoria quando si tratta di una memoria che non genera futuro, eppure anche la viltà occasionale dei personaggi non viene mai condannata o sottoposta a un giudizio impietoso. Alla fine di questo viaggio, Giorgio Fontana trova il modo per combinare l’ambizione e la prospettiva del domani con tutte le feste (malinconiche) di ieri, con una voce toccante e sempre umana».
C. D.